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Cura e rigenerazione dei Beni Comuni, anche Taranto ha il suo Regolamento (ma non lo applica)

Il 28 dicembre 2016 il Consiglio Comunale di Taranto aveva deliberato l’adozione del “Regolamento sulla Collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani”. E’ on line sul sito istituzionale dell’ente civico e lo si può scaricare e consultare a questo indirizzo:
– Regolamento https://www.scribd.com/document/317415946/Regolamento-Beni-Comuni-Urbani .

Si tratta di una conquista estremamente importante per la città, dal momento che cittadini e amministrazione comunale hanno la possibilità di prevedere patti per la gestione e l’utilizzo di spazi e immobili di proprietà pubblica, con finalità generali. Un successo che si deve all’incessante opera della Rete Informale dei Beni Comuni di Taranto e Provincia, la quale ha sensibilizzato il Comune di Taranto all’adozione di questo atto. Si tratta di un’idea nata in Italia grazie all’associazione LABSUS, che è l’acronimo di “Laboratorio per la sussidiarietà”, un centro di ricerca fondato nel 2005 da alcuni autorevoli soggetti del mondo del volontariato e della società civile con lo scopo di promuovere ricerche e studi in merito al principio di sussidiarietà, così come sancito dalla nostra Costituzione all’art. 118.

Il Comune pubblicherà periodicamente l’elenco degli spazi, degli edifici e delle infrastrutture digitali che intenderà aprire alla cura e rigenerazione, indicando le finalità che intenderà perseguire attraverso la collaborazione con i cittadini, in ottica di gestione comune. I cittadini attivi si prenderanno cura dello spazio, per un periodo predefinito, per realizzarvi tutti gli interventi e le attività indicate nel patto. In ragione dell’interesse pubblico alla rigenerazione degli spazi, il Comune riconoscerà agevolazioni nei canoni e nella tassazione per l’occupazione del suolo pubblico e, per i progetti più importanti, garantirà affiancamento nella progettazione di proposte e interventi previsti.

L’adozione di questo regolamento fu oggetto di confronto in due assemblee pubbliche di Tuttamialacittà, le quali sposarono e sostennero l’azione della Rete Informale dei Beni Comuni di Taranto e provincia per il raggiungimento di questo prezioso obiettivo nell’interesse della comunità.

Anche Giustizia per Taranto vi ha aderito e sostiene la causa.

La Rete informale dei beni Comuni continuerà il percorso intrapreso con l’organizzazione di seminari formativi sull’utilizzo del regolamento e la costruzione condivisa di “patti di collaborazione”.

AGGIORNAMENTO 23 marzo 2020

A fronte dell’adozione dell’atto, ad oggi nulla è stato fatto per renderlo attuativo.