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Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile, ecco cosa prevede

La Giunta comunale di Taranto ha deliberato il 18 aprile 2018 l’adozione del PUMS, il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. Appena trenta i giorni riservati alla presentazione di osservazioni da parte della città, per un processo partecipativo che purtroppo pare ancora essere più sopportato, che supportato con adeguata pubblicizzazione ed incontri-dibattito per la raccolta di esigenze e proposte. Ad ogni modo non si tratta di progetti finanziati, ma di linee strategiche da qui a dieci anni alle quali dovranno seguire i piani attuativi. Anche Giustizia per Taranto, assieme al movimento TuttaMiaLaCittà, ha proposto la sua visione con le osservazioni che trovi QUI e in fondo a questo post.

Vediamo di cosa si tratta e cosa si prevede.

Il documento si divide in 7 sezioni: le norme di riferimento europee e nazionali, il quadro della realtà di Taranto, le strategie di intervento, la descrizione degli interventi, la stima del grado di raggiungimento degli obiettivi, la stima delle emissioni in relazione agli scenari proposti ed il monitoraggio dell’attuazione del Piano.

Le linee guida europee sul tema prevedono un radicale cambio di paradigma: al centro non deve esserci più il traffico, ma la persona, con la ricerca di un equilibrio fra le modalità di spostamento in città per migliorare la qualità di vita e dell’aria di chi la abita. Il Piano rappresenta una visione di massima a 10 anni. L’analisi dei flussi di traffico è stata ricavata nell’autunno del 2017 attraverso i sistemi satellitari installati sulle auto (in forma aggregata e anonima), che a Taranto costituiscono il 10% del totale.

Ne sono emersi alcuni dati molto interessanti:

  • la maggior parte degli spostamenti in città è inferiore ai 5 km, mentre il 30% non superano i 10 minuti di percorrenza (entro i 30 minuti avvengono l’83% di tutti gli spostamenti). Da considerare che queste percorrenze e questi minutaggi sono comprensivi della ricerca di parcheggio.
  • il 40% degli spostamenti complessivi riguarda quelli interni al centro urbano, mentre il 29% fa riferimento agli ingressi in città da fuori ed il 24% in uscita. Il 7% riguarda flussi di attraversamento della città, cosa assai critica in relazione alla conformazione di Taranto.
  • La maggior parte degli incidenti sul territorio avviene nell’area urbana (in area extra-urbana la maggior parte si verificano sul Punta Penna.
  • La maggior parte di incidenti riguardanti ciclisti e pedoni avviene all’interno dei quartieri Borgo, Tamburi e Paolo VI.
  • Squilibrio fra domanda ed offerta di parcheggi nelle aree di Borgo e Tamburi.
  • Il picco del traffico urbano si registra fra le 7 e le 8 del mattino, in seconda battuta fra le 18 e le 19, ma con minor incidenza.

Tutto ciò avvalora ancor più la necessità di diversificare il traffico interno al centro urbano agevolando gli spostamenti ciclo-pedonali e quelli con mezzi pubblici, con soluzioni che il Piano individua in questi termini:

CICLOPEDONALIBILITA’

  • Favorire i percorsi ciclabili e pedonali sicuri nelle vicinanze dei plessi scolastici e universitari (cosiddetto metro-bike), con postazioni per il parcheggio interno ai plessi.
  • Organizzazione del Piedibus, una colonna di adulti volontari che accompagna a piedi i bambini nel raggio di 200 metri da scuola come in una sorta di “autobus a piedi”.
  • Recupero della relazione con la stazione ferroviaria mediante la pedonalizzazione di tutta via Duca D’Aosta (la via che va dal Ponte di pietra alla stazione) e la realizzazione di un sovrappasso che colleghi la stessa via, al terminal Croce ed alla stazione ferroviaria. La continuità ciclo-pedonale sarebbe assicurata da una passerella sospesa accanto al ponte di pietra.
  • Organizzazione del traffico veicolare in modo da garantire priorità e sicurezza agli utenti su due ruote, in special modo agli incroci (percorsi dedicati, zone a limite 30 km/h, ZTL, traffic calming, adeguamento geometrico delle intersezioni e dei percorsi ciclo-pedonali).
  • Integrazione delle due direttrici ciclabili individuate dalla Regione (“via Francigena” e “dei Tre Mari”) a percorsi urbani che passino da siti archeologici e naturalistici (mar Piccolo, San Vito-Lama-Talsano e gravine).
  • Pedonalizzazione di corso Vittorio Emanuele in Città Vecchia (la ringhiera) con traffico veicolare spsotato su via Garibaldi. Avverrebbe in due fasi, la prima lasciando solo una corsia bus e la seconda eliminando del tutto il transito a motori dalla ringhiera. I colegamenti pubblici verrebbero garantiti dal BRT (leggi più avanti).
  • Collegamento con percorsi ciclo-pedonali dei quartieri Tamburi-Borgo a viale Magna Grecia. In particolare è previsto l’asse ciclabile prioritario che, partendo dal terminal Croce, attraversa via Duca D’Aosta pedonalizzata, sale sul sovrappasso prima detto, percorre via Garibaldi ed il ponte Girevole, si porta su via D’Aquino fino a piazza M. immacolata e, scendendo da via Berardi si porta sul lungomare e successivamente su via Dante sino all’intersezione con viale Magna Grecia. Percorsi secondari connetteranno Paolo VI alle stazioni BRT (si veda avanti) e alla stazione Nasisi per l’intermodalità col trasporto su ferro (via della Repubblica, via Cannata, viale del Turismo, via De Gasperi e corso Buozzi).
  • Attivazione del sistema di bike sharing e creazione di un asse ciclabile fra stazione marittima e stazione ferroviaria con realizzazione di velostazioni. Queste si collocherebbero presso l’Università di Economia in via lago Maggiore, presso le stazioni centrale e Nasisi (a Nasisi con ciclofficina), piazza Castello, Bestat (con ciclofficina), Università di ingegneria a Paolo VI (con ciclofficina) e a Talsano-Pezzavilla.
  • Realizzazione di percorsi ciclabili e pedonali nell’area amministrativa di lido Torretta spostando il traffico veicolare sulla SP123 interna.

TRAFFICO PRIVATO

  • Realizzazione di una Zona a Traffico di Attraversamento Limitato (ZTAL) comprendente Città Vecchia e parte del Borgo fino a via Crispi, con eliminazione del traffico di attraversamento dei non residenti (vi sarà un riconoscimento elettronico delle targhe).
  • Avvio del sistema di gestione del traffico in tempo reale, chiamato ITS (Intelligent Traffic System) che informerà l’utenza sugli itinerari migliori da scegliere e darà la possibilità di prenotare il posto auto, evitando gli spostamenti legati alla ricerca di parcheggio.
  • Utilizzo dei parcheggi di scambio agli ingressi della città per sostituire le auto con mezzi pubblici e biciclette (sono 16.000 gli ingressi in città nei giorni feriali e 3.800 quelli nei giorni festivi). Oltre a Croce e Cimino verrebbero realizzati presso: stazione Nasisi, mercato Vecchio, Auchan, Unicef-Battisti, Toscano, Quasimodo, Pezzavilla, viale del Tramonto, San Vito).
  • Realizzazione di parcheggi in corrispondenza della stazione marittima e dell’arsenale, ossia alle estremità dell’area ZTAL.
  • Incremento delle aree a traffico limitato.
  • Sistema di car sharing all’interno della ZTAL.

TRASPORTO PUBBLICO

  • Razionalizzazione del trasporto pubblico col sistema BRTBus Rapid Transit: percorsi preferenziali con riorganizzazione degli incroci (anche in chiave di arredo urbano), bus più capienti, carico passeggeri più agevole mediante pedane a raso, priorità agli incroci, frequenze elevate e aree di interscambio efficienti. Le linee sarebbero due (Paolo VI-Cimino e Tamburi-Talsano) e dovranno gradualmente sostituirsi ai bus extraurbani nelle aree centrali della città, con passaggio a motorizzazioni elettrica o a idrogeno. Con l’introduzione poi di bus navetta nel perimetro della zona ZTAL si prevede di evitare il transito di ben 600 autobus in area Borgo/Città Vecchia. Le fermate sarebbero dotate di sistemi di informazione audio-video e di macchine per i biglietti ed i semafori dotati di centraline per prevedere le priorità ai bus. Fermate ed incroci verrebbero rivisti ed abbelliti urbanisticamente.
  • Servizio Metrò Marittimo: rilancio del trasporto via mare, da San Vito a Isola e Borgo con mezzi tali da rendere il servizio competitivo rispetto ad altri mezzi di trasporto via terra (con possibilità di imbarcare le due ruote).I collegamenti previsti sono: porticciolo Mariscuola, Cittadella delle Imprese, pontile Rota, rampa Da Vinci, piazza Democrate.
  • Realizzazione della stazione ferroviaria di Nasisi (a nord del I seno del mar Piccolo). E’ prevista ne Piano Regionale dei Trasporti, ma non ancora realizzata. Sarà di fondamentale importanza quale snodo per le direttrici stradali e di scambio intermodale tra ferrovia e trasporto pubblico con il BRT, nonché con le biciclette del bike sharing.
  • Razionalizzazione del trasporto extra-urbano mediante 5 direttrici con numero di corse variabili, per Massafra, Statte, Montemesola, San Giorgio-Monteparano-Fragagnano e Pulano-Torretta.

Questa ridefinizione delle gerarchie stradali sarà agevolata dal completamento della Tangenziale Sud, la quale assorbirà buona parte dei flussi di spostamento interno all’abitato.

Resta dunque ancora strategica la realizzazione della stazione di Nasisi a nord di mar Piccolo, ma solo quale snodo ferro-gomma, mentre risulta sparito del tutto il vecchio progetto della metropolitana leggera lungo le sponde del mar Piccolo, a ricalcare l’antica tratta ferroviaria della Nasisi-Arsenale, che tanto bene oggi farebbe ai trasporti locali. Circostanza tutta da verificare, dal momento che solo pochi anni fa il progetto trovò l’avallo anche della Regione.

La vera sfida è invece rappresentata dalla volontà, in chiave di mobilità, ma anche turistica, di alleggerire il traffico in Città Vecchia e limitare l’attraversamento del Borgo ai residenti. Sicuramente un cambio di paradigma prima culturale, che però va nella giusta direzione di una città più vicina alle persone. Tutto sta ora ad avere il coraggio di attuarlo ma, soprattutto di far presente alla città i sacrifici a monte in ragione dei benefici che si otterrebbero a valle del percorso.

Le osservazioni al PUMS di TuttaMiaLaCittà e Giustizia per Taranto