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ARPA conferma che i fenomeni odorigeni sono frequenti

ARPA risponde ai cittadini che hanno chiesto di indagare in merito alle puzze  avvertite nei giorni 17, 18 e 19 luglio 2018. Oltre a quanto già diffuso dalla stampa nei giorni scorsi e cioè che gli odori provenivano da Eni e che nella notte tra il 17 e 18 luglio c’è stato un “incremento delle concentrazione di alcuni inquinanti” rilevato dalle centraline ENI1, ENI3 ed ENI4, ARPA sostiene che è ” ben consapevole del frequente verificarsi nell’abitato di Taranto di fenomeni odorigeni quali quelli avvenuti nelle date del 17-18 e 19 luglio scorso”. Questo vuol dire che l’esposizione a tali sostanze NOCIVE è frequente, e che quindi sono ancora più elevati i rischi per la salute.
Risulta quindi importante che i cittadini segnalino a Vigili del Fuoco e Arpa ogni fenomeno odorigeno che dovessero rilevare. Ma è soprattutto importante che chi è preposto ai controlli lo faccia e che si provveda a fare in modo che tali fenomeni non si verifichino più.

Di seguito la e-mail di risposta di Arpa a chi ne ha fatto segnalazione.”Arpa Puglia è ben consapevole del frequente verificarsi nell’abitato di Taranto di fenomeni odorigeni quali quelli avvenuti nelle date del 17-18 e 19 luglio scorso.
In conseguenza delle numerose segnalazioni, giunte direttamente all’Agenzia o tramite i Vigili del Fuoco, è stato attivato il consolidato protocollo di intervento, adottato in questi casi, che prevede sia un intervento ispettivo nelle aziende che possono essere all’origine delle emissioni odorigene, che un’analisi dei dati meteorologici e dei parametri di qualità dell’aria rilevati dalla rete di monitoraggio sia regionale, che è collocata intorno agli stabilimenti ENI e ILVA.
Tali interventi sono tuttora in corso, e le risultanze saranno riportate ai soggetti istituzionali competenti, oltre che in apposita relazione tecnica.
Va detto che Arpa ha già effettuato, su tali fenomeni, numerosissimi interventi e indagini, individuando che la maggior parte di tali eventi sono stati legati ad emissioni di sostanze odorigene (contenenti zolfo) presenti nel ciclo produttivo della raffineria ENI. 
In effetti, in data 18 luglio ENI ha comunicato al Dipartimento Provinciale Arpa di Taranto l’avvenuto verificarsi di un transitorio di impianto, conpossibile visibilità del fenomeno dall’esterno (il che equivale verosimilmente a dire che vi è stata l’accensione delle torce di stabilimento). 
Inoltre, è attualmente in corso il progressivo riavvio degli impianti della raffineria, fra cui alcuni sono possibili sorgenti di emissioni odorigene.
Gli esiti degli accertamenti condotti da Arpa hanno portato, nell’anno trascorso, l’Autorità competente al controllo degli stabilimenti AIA di livello nazionale, cioè ISPRA, a programmare una specifica visita ispettiva nella raffineria ENI indirizzata alle emissioni odorigene; Arpa ha effettuato, a seguito di tale visita ispettiva, un monitoraggio olfattometrico degli odori all’interno della raffineria, tramite il laboratorio olfattometrico di recente creazione, i cui esiti sono stati trasmessi ad ISPRA.
Tutti gli esiti delle nostre indagini sono stati, peraltro, trasmessi all’Autorità Giudiziaria che ha disposto specifici accertamenti peritali, cui Arpa ha fornito tutta la necessaria collaborazione.
Si desume quindi che i fenomeni odorigeni riscontrati nel periodo 17, 18 e 19 luglio a Taranto sono stati dovuti alle emissioni di sostanze odorigene di tipo solforato da parte della raffineria ENI, per un transitorio di impianto o inconseguenza delle operazioni di riavvio.
Va rimarcato, infine, che Arpa non possiede alcun potere di autorizzazione in campo ambientale.”

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