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L’impero Mittal colpisce ancora

Troviamo davvero impressionante la continuità metodologica fra la gestione Riva e quella Mittal. Ciò, d’altra parte, conferma che senza certi metodi e senza continue deroghe normative, questa fabbrica non starebbe sul mercato.
E’ di ieri la nuova minaccia da parte dell’A.D. Morselli al Prefetto e, come sempre, alla città: se prevarrà il divieto di commercializzazione dei prodotti anche oltre il 3 aprile, metteranno gli impianti in stand by e tutto il personale in cassa integrazione.
Ora, al di là del fatto che quest’ennesimo ricatto si commenta da solo, ma gli impianti non si sarebbero dovuti già trovare al minimo? I nostri rappresentanti istituzionali, per esempio, lo sanno che non è così? Oggi è 3 e presto ci sarà un nuovo incontro col Prefetto, staremo a vedere e a vigilare come sempre.

Intanto, sempre ieri, i sindacati hanno denunciato carenze sulla sicurezza dei lavoratori e sull’igiene, nonché sulle prescrizioni contro il Coronavirus e sulle modalità di scarico del minerale al porto. D’altra parte è piuttosto emblematico il caso dell’operaio che, sentitosi male in fabbrica proprio a causa del virus, sia stato accompagnato a casa in taxi, anziché chiamare l’ambulanza. Non solo trasgredendo i protocolli sanitari previsti, ma con l’evidente tentativo di insabbiare il caso.

Il quadro ci sembra chiaro come il sole e, soprattutto, mai mutato: il profitto è l’unico interesse effettivo e reale, da raggiungere ad ogni costo. Lavoratori e tarantini sono proprio quel costo. La politica è strumento di questo scempio inaccettabile.