Attività ed EventiGiustizia sociale

A gonfie vele il progetto della credenza di piazza

Una credenza, nel bel mezzo di una piazza vuota. Attorno, una parte di città che sembra anestetizzata: presa tra nuovi timori e diffidenze sedimentate nel tempo. Ma l’animo no… l’animo nobile di quella gente che abita piazza Marconi è stato offuscato, ma non si è fatto scalfire dalle brutture a cui abbandoni istituzionali e incurie l’avevano condotto. Sicché quella credenza ha preso a riempirsi e a svuotarsi; e ancora a riempirsi e a svuotarsi, anche più volte al giorno. “La credenza della solidarietà” è un nostro esperimento sociale: vogliamo dire a chiunque che mettiamo liberamente a disposizione il cibo che verrà donato. Senza controllo, perché vogliamo fondare un rapporto nuovo basato sulla fiducia. In tanti pensavano che non sarebbe durata una piccola e graziosa credenza lasciata incustodita ed aperta, giorno e notte, in piazza Marconi…Beh, vi diciamo quello che è successo in questi giorni, da quando, martedì mattina, abbiamo presentato ed inaugurato il progetto della “credenza della solidarietà”: ogni giorno viene riempita (grazie a chi dona) e svuotata da più persone che ne hanno bisogno, ognuna delle quali, come se stesse a casa propria, apre la credenza, prende ciò che serve, la richiude ordinatamente e (capita anche questo!) a volte ci lascia anche un messaggio di sostegno e affetto.Insomma: “pigghje quidde ca te serve, ma lasse quacche cose pure pè l’otre!” Non son servite troppe parole per spiegare i criteri con cui vogliamo dare il nostro contributo fattivo a chi è in difficoltà: che siano italiani o migranti, sono diventati i primi custodi della credenza.”Alle case popolari – ci è stato raccontato – tutti sanno della credenza e l’idea piace a tutti”.

Inutile dire la generosità della nostra gente: in tanti hanno portato generi alimentari non deperibili (li raccogliamo presso la nostra sede in Piazza Marconi mercoledì pomeriggio e sabato mattina).Il vuoto della credenza si colma facilmente; e lentamente si colmano, tutt’attorno, quelle distanze, quei vuoti, che per troppo tempo hanno reso difficile lo stare qui.

In piazza Marconi stanno accadendo cose bellissime!