Ambiente

Nuova Valutazione del Danno Sanitario per l’ex-Ilva: il rischio resta inaccettabile

E’ stato redatto da Arpa, Aress e Asl il documento scientifico sulla nuova Valutazione del Danno Sanitario in riferimento all’attuale autorizzazione concessa all’ex-Ilva. Lo rivela oggi La Gazzetta del Mezzogiorno. L’analisi fa riferimento allo scenario produttivo di 6 milioni di tonnellate di acciaio all’anno. La notizia non può che avere un peso enorme in relazione ai piani del Governo che vogliono portare a 8 milioni la produzione annua. L’analisi, inviata al Ministero della Transizione Ecologica e alle istituzioni locali, riguarda sia la tossicità dei singoli inquinanti che l’aspetto epidemiologico legato alle polveri. Il rischio sanitario è dichiarato inaccettabile sia per chi lavora in fabbrica che per chi vive sul territorio. Una bella tegola sui piani farlocchi del governo, alla vigilia della sentenza di Ambiente Svenduto ed a quella del Consiglio di Stato chiamato a decidere sull’ordinanza sindacale della chiusura dell’area a caldo. L’ennesima dimostrazione dell’incompatibilità di quella fabbrica con la vita umana e della necessità assoluta di chiudere il capitolo della siderurgia assassina in favore dell’auspicata riconversione socio-economica del nostro territorio. L’occasione dei fondi europei è unica per intraprendere questa strada che, mai come ora, si dimostra assai più percorribile del loro scellerato salvataggio.