Ambiente

Un nuovo studio dimostra relazione fra inquinamento e patologie neurologiche nei bambini

Dopo lo studio scientifico sul quoziente intellettivo più basso dei bambini che vivono a ridosso del siderurgico (studio condotto dall’istituto Superiore della Sanità del 2017), ecco appena arrivata l’ennesima prova scientifica dell’ulteriore danno che gli inquinanti producono agli abitanti di Taranto, in particolar modo ai bambini. Nel nuovo studio italiano pubblicato sullo Scientific Report di Nature, é stata analizzata l’interazione tra l’arsenico (trovato nelle urine) e il piombo (trovato nel sangue) : la sinergia tra questi due inquinanti produce maggiori disturbi del comportamento, autismo, ansia e depressione. Sono stati analizzati circa 300 bambini con un’età compresa tra i 6 e gli 11 anni che vivono a ridosso del siderurgico. Disturbi da deficit di attenzione, autismo e iperattività, sarebbero riscontrati in numero maggiore, nei quartieri più vicini al siderurgico: Tamburi e Paolo VI. Certo, non avevamo bisogno di ulteriori evidenze scientifiche. Ma tutto questo è davvero inaccettabile! Siamo stanchi di prestare le nostre vite e quelle dei nostri figli, come se fossimo cavie da laboratorio. Ben vengano gli studi scientifici ma solo se si ha poi il coraggio di mettere in campo le giuste decisioni politiche, urgenti e non più rinviabili! La fabbrica va fermata. Non si può davvero aspettare un giorno di più e senza ulteriori esperimenti scientifici con forni elettrici o impianti a gas. Si fermi questa mattanza, sia ripristinato, anche a Taranto, lo stato di diritto che esiste in qualunque paese civile.

Troviamo angosciante l’immobilismo delle istituzioni governative sui dati scientifici gravi, riportati dallo studio pubblicato il 10 maggio sulla rivista scientifica Nature, relativamente ai disturbi del comportamento dei bambini che vivono a ridosso del Siderurgico di Taranto. Studio che riporta conclusioni drammatiche che avrebbero dovuto provocare una reazione immediata ed efficace da parte del governo. Maggiore incidenza di autismo, disturbi del comportamento, aggressività, ansia e depressione. La causa sarebbe l’interazione tra l’arsenico e il piombo riscontrati nel sangue e nelle urine di 300 bambini tra i 6 e gli 11 anni, che vivono a ridosso del siderurgico. Chiediamo al dottor Stefano Rossi, direttore generale della ASL Taranto, come mai lo studio non sia stato reso pubblico prima, visto che se non fosse stato per l’articolo dei giornalisti Valentina Petrini e Marco Carta, pubblicato sul “Il Fatto quotidiano” del 19 giugno, questi dati sarebbero rimasti probabilmente sconosciuti per chissà quanto altro tempo? Cosa intendono fare, ora, le istituzioni sanitarie locali? Sarebbe, infatti, auspicabile una dura presa di posizione. Il Ministro della Salute, dal quale attendiamo ancora l’interruzione del suo assordante silenzio sulla questione tarantina, intervenga per fermare immediatamente gli impianti ex-Ilva!