Eni scarica Acciaierie d’Italia
Dal 30 settembre scorso ENI non fornisce più il gas al siderurgico di Taranto. Anche se non è stato detto esplicitamente, è facile intuire che il motivo stia nell’inaffidabilità patrimoniale dell’ex-Ilva, già in debito con ENI per quasi 300 milioni di euro. Acciaierie d’Italia ha ora tre mesi di tempo per trovare un nuovo fornitore, fino ad allora ci penserà l’ennesimo paracadute di Stato, stavolta offerto attraverso la Snam, controllata da Cassa Depositi e Prestiti.
Facile prevedere il celere intervento del nuovo ‘governo decisionista’, che avrà senz’altro premura di elargire l’agognata liquidità alla fabbrica.
Un fatto è certo: il conto continueremo a pagarlo noi tarantini in termini di ambiente e salute, ma anche tutti gli italiani sul piano economico. E solo per allungare la vita a una fabbrica morente.