Arpa segnala le emissioni insostenibili di Acciaierie d’Italia

Sono bastate le operazioni di ripartenza dell’altoforno 4 dell’ex ilva di Taranto per fare alzare i valori delle emissioni di inquinanti e cancerogeni . È quanto emerge da una relazione di Arpa Puglia inviata nelle scorse ore al Comune di Taranto, all’ Asl ionica e soprattutto all’ Ispra, emissioni che pur restando nei limiti di legge possono avere effetti negativi sulla salute umana, a questo inoltre si aggiunge anche il dato fondamentale certificato proprio da Arpa Puglia, insieme ad Aress e Asl Taranto, che nella valutazione del Danno Sanitario per l’ex Ilva hanno confermato che in caso di una produzione annua di 6 milioni di tonnellate d’acciaio, anche con l’attuazione di tutte le misure previste dall’Aia, il rischio per la popolazione tarantina non è accettabile.

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Nuova Valutazione del Danno Sanitario per l’ex-Ilva: il rischio resta inaccettabile

E’ stato redatto da Arpa, Aress e Asl il documento scientifico sulla nuova Valutazione del Danno Sanitario in riferimento all’attuale autorizzazione concessa all’ex-Ilva. Lo rivela oggi La Gazzetta del Mezzogiorno. L’analisi fa riferimento allo scenario produttivo di 6 milioni di tonnellate di acciaio all’anno. La notizia non può che avere un peso enorme in relazione ai piani del Governo che vogliono portare a 8 milioni la produzione annua.

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Ancora puzze nauseanti dalla zona industriale, ecco come segnalare

Anche oggi, per l’ennesima volta, i cittadini di Taranto sono stati costretti a convivere con puzze nauseanti di gas. In questo, come in tutti i gli altri casi analoghi, è estremamente importante segnalare gli episodi: è l’unico modo per allertare gli organismi competenti ed accertare cause e responsabilità lasciando traccia del nostro enorme disagio.

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