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Quello che il Ministro Urso non dice…

Questa mattina il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso , è stato a Taranto dapprima ha incontrato gli operai di Acciaierie d’Italia all’ingresso del primo turno e poi le istituzioni locali in Prefettura, davanti a sindacati e ambientalisti in presidio.

Per quanto le sue parole siano sembrate rassicuranti riguardo ad aziende dell’indotto, lavoratori della fabbrica, sindacati e territorio, lo scopo che si celava dietro questa visita è stato uno, e uno solo: si è trattato di un mega spot per rendere più attrattivo l’investimento per un nuovo socio privato. Il messaggio era prestabilito e intendeva mostrare unità d’intenti fra istituzioni nazionali e locali, sindacati e lavoratori, come a dire “venite, qui ci sono le condizioni migliori per operare”.

A questo gioco ci sottraiamo perentoriamente, dicendo che non c’è alcuna unità di intenti!

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Ambiente

No di Mittal all’aumento di capitale, lo Stato resta al palo

L’atteso incontro di ieri fra Governo e ArcelorMittal sull’ex Ilva, non è andato come strumentalmente annunciato nei giorni scorsi: #ArcelorMittal ha respinto la partecipazione all’aumento di capitale da 320 milioni di euro che avrebbe concorso a portare la quota del socio pubblico al 66%. Con essa ha rifiutato la richiesta del Governo di avere il controllo sulla società, anche perché per farlo occorrerebbe il 66,67% di quote possedute.

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AmbienteApprofondimento Ambiente, Energia e RifiutiBlogPolitica

Mancanza di soldi, inquinamento e guai giudiziari: Ilva mai stata così vicina alla chiusura

Martedì scorso la Commissione Attività produttive della Camera ha ascoltato in audizione il presidente di Acciaierie d’Italia Franco Bernabè sulle prospettive industriali del siderurgico di Taranto. Specificando, come risaputo, di non avere poteri gestionali, che sono in capo al socio privato ArcelorMittal, Bernabè ha sostanzialmente, e chiaramente, definito il quadro di un declino annunciato. Una serie di grane di difficilissima soluzione, cui si sono aggiunte anche quelle giudiziarie legate alla Corte UE, al TAR e alle nuove indagini dei Carabinieri del NOE. In questo post le analizzeremo una ad una per rendere più chiara la situazione.

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Ambiente

I nodi d’acciaio vengono al pettine

Acciaierie d’Italia starebbe per uscire dalla federazione di categoria delle imprese siderurgiche italiane. Si tratterebbe di un’ulteriore frattura fra l’azienda e il tessuto economico nazionale, dopo le note diatribe fra la componente privata (che detiene il 62% della società) e quella pubblica (38%). Da più parti si paventa anche un possibile commissariamento di AdI da parte del Governo, con l’idea di coinvolgere un nuovo privato, ma questa ipotesi è frenata dal serio rischio che lo Stato si trovi a dover pagare ingentissime penali ad ArcelorMittal, così come previsto dal contratto del 2018. Altre fonti non confermate, sostengono finanche la presenza di un dossier che prevederebbe la messa in liquidazione dell’azienda.

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Ambiente

Ex-Ilva: ho visto lei che frega lui, che ammazza noi

Semi citando il testo di una nota canzone, secondo indiscrezioni, lo Stato Italiano intenderebbe immettere ancora fondi sullo stabilimento ex-Ilva per mano del Ministro Fitto (lui), mentre l’AD Morselli si impegnerebbe in modo che al momento risulta quanto mai vago sul cambio di marcia nella gestione operativa (lei) che non ci sarà.

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AmbienteApprofondimento Ambiente, Energia e RifiutiBlogPolitica

Arriva il 15° decreto salva-Ilva: aggirati sequestro e confisca degli impianti, via libera alla vendita

Il Ministro per gli Affari europei, il Sud e il PNRR, Raffaele Fitto, ha presentato ieri in Senato un emendamento al decreto “Salva infrazioni” ad hoc per l’ex-Ilva. L’obiettivo, piuttosto esplicito, è quello di aggirare il dissequestro degli impianti mettendo il bavaglio alla Magistratura, così da mettere Mittal nelle condizioni di acquistare, come pattuito, i rami d’azienda oggi solo locati. Vengono aggirate, in pratica, le condizioni sospensive del contratto fra Stato e AM InvestCo.

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AmbientePolitica

A chi serve il dissalatore?

E’ notizia di ieri che l’Acquedotto pugliese ha indetto una gara da 100 milioni di euro per la realizzazione del più grande dissalatore d’Italia. Preleverà le acque dalle sorgenti del fiume Tara e servirà a garantire maggiori riserve in una regione che ne ha penuria. Il progetto raccontato, però, nasconde diverse verità non dette che vale la pena restituire nella loro interezza.

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Ambiente

In piazza contro lo scudo penale

Lo scudo penale voluto da questo governo, è un pericoloso tentativo della politica, di voler mettere un bavaglio sulla Magistratura e una pietra tombale su tutte le nostre battaglie. Lo scudo penale stabilisce che la continuità produttiva è più importante dell’ambiente e della salute dei tarantini. Per questi motivi, Giustizia per Taranto sarà presente alla manifestazione del 25 febbraio organizzata da i Genitori tarantini, in piazza della Vittoria.

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