Chi firma questo accordo si prende la responsabilità delle prossime vittime a Taranto
Oggi a Roma, dietro porte chiuse e con una fretta che puzza di strategia politica, si tenta di far passare un Accordo di Programma che non ha nulla di condiviso, né di accettabile per chi vive a Taranto. Questo accordo, che il Governo e il Ministro Urso vogliono far firmare agli enti locali, prevede:
1) la prosecuzione della produzione a carbone fino al 2039 con la riaccensione di altiforni,
2) l’affidamento degli studi sanitari al gestore dell’impianto stesso,
3) la nave rigassificatrice e un nuovo dissalatore in un territorio già devastato,
4) nessun coinvolgimento della cittadinanza o delle associazioni che da anni lottano sul campo.
E mentre Adolfo Urso fa finta di rispettare le istituzioni locali, dopo che il Governo ha reso inerme gli enti locali a suon di decreti, scaricando su di loro la responsabilità dell’ultima firma, i sindacati fanno il gioco più sporco: dipingere la chiusura dell’impianto come un disastro ambientale e occupazionale, quando il disastro è già in corso e si chiama “bomba sanitaria” oltre che occupazionale, viste le migliaia di lavoratori in cassa integrazione, oggi.
La Uilm, nella voce di Rocco Palombella, arriva perfino a definire “azioni liberatorie” le ipotesi di fermata, come se liberarsi dall’inquinamento fosse un crimine. Sono oltre 13 anni che chiediamo a gran voce di spegnere gli impianti e riconvertire il territorio! Non siamo mai stati così vicini alla chiusura come in questo delicato momento…C’è da salvare Taranto da chi continua a decidere sulla pelle dei suoi cittadini, travestendo da transizione un’operazione di mantenimento dell’esistente.
A questo punto, la conclusione è una soltanto: chi firma questo accordo si prende la responsabilità delle prossime malattie, delle prossime vittime, delle prossime umiliazioni subite da questa città.
Ci rivolgiamo nuovamente al Sindaco di Taranto, Piero Bitetti , al Presidente della Provincia, Gianfranco Palmisano, al Sindaco di Statte, Fabio Spada, al Presidente Michele Emiliano: abbiate il coraggio di dire no. Abbiate la dignità di non prestare il vostro nome a una farsa. Se davvero rappresentate questa comunità, non firmate! E se lo farete, sappiate che non potrete più nascondervi dietro al Governo o ai tavoli tecnici. Questa volta la responsabilità sarà solo vostra.
Vi aspettiamo mercoledì sera davanti alla Prefettura, all’assemblea pubblica sul futuro del siderurgico e della nostra città. Ore 19.30 in piazzetta Gandhi. È il momento di scegliere da che parte stare. E non ci sono più alibi che tengano!