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Cresce l’assemblea di piazzetta Gandhi e lunedì sit-in sotto al Comune

Mercoledì scorso siamo tornati a riunirci, in forma pubblica e aperta, in piazzetta Gandhi per continuare insieme a presidiare l’annosa vicenda legata all’ex-Ilva. In tante e tanti hanno sentito questa chiamata di responsabilità con l’obiettivo di condividere informazioni e competenze per trasformarle in istanze e proposte.

Gli spunti a riguardo sono stati, ancora una volta, numerosi e preziosi. Quella piazza sta prendendo forza e lo sta facendo grazie a quante e quanti sono venuti e intervenuti, superando steccati e a volte tornando in strada dopo comprensibili periodi di sconforto. Si è fatto un punto della situazione sul recente incontro del Ministro Urso con gli enti locali e analizzate criticamente le proposte venute fuori dal tavolo, valutandone l’irricevibilità per il bene della nostra comunità. Bene che, stavolta, non potrà e non dovrà più essere quello dell’azienda.

Si è parlato dell’accordo di programma interistituzionale e dei suoi risvolti, così come della nuova Autorizzazione Integrata Ambientale, irresponsabilmente imbastita sulla produzione pluriennale con tre altiforni a carbone. Si è letta la replica del Mimit in risposta alle rimostranze della città sui dati dell’Istituto Superiore di Sanità venuti fuori con VeraLeaks e ribattuto, colpo su colpo, alle fantasiose tesi del Ministero che li definisce ‘superati’. Si è riflettuto sulle alternative precluse dal sistema Ilva e su quanto Taranto paghi anche in termini di emigrazioni e mancate possibilità, come l’investimento sulle energie dei giovani e sulle infinite potenzialità del porto.

Ancora una volta ci siamo trovati a discutere in chiave difensiva, ma rivendicando il diritto a un futuro diverso nel quale crediamo fortemente!

A renderci fiduciosi è la constatazione dell’insalvabilità della fabbrica, i cui fautori saranno messi di fronte a tutte le loro responsabilità. E la forza delle nostre ragioni riguardo al fatto che Acciaierie d’Italia non produce solo danni ambientali e sanitari, ma anche economici e occupazionali. Investire nel territorio, anziché sperperare sulla fabbrica in nome del profitto, ci sembrano tutte ragioni per proseguire con determinazione questo percorso pubblico. A partire da lunedì prossimo, vigilia del nuovo incontro col Ministro Urso, nel quale ci siamo dati appuntamento sotto al Comune, alle 19, per rafforzare la resistenza degli enti locali contro l’ennesimo, violento, ricatto del Governo. Affinché si respingano al mittente le richieste di sottoscrizione dell’accordo di programma e si faccia sentire la voce della città e del Primo cittadino sulla richiesta di nuova AIA.

Il fallimento del loro scriteriato salvataggio è ormai certificato da tutti gli organismi sanitari del Paese, non c’è più motivo di non prendere in esame le nostre visioni di città.

Appuntamento a lunedì 14, ore 19 per chiedere un altro futuro per Taranto e per tutte e tutti noi!