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Sequestro sì, sequestro no… la terra dei cachi

Il 30 marzo scorso, i Commissari di ILVA in AS hanno avanzato richiesta di dissequestro degli impianti dello stabilimento di Taranto. Inutile girarci intorno: questo è l’ennesimo colpo di piccone alle istanze della cittadinanza tarantina, che si trova al cospetto di un Governo e di uno Stato negazionisti.

Negazionisti perché fanno finta di non voler credere ai danni che, ancora oggi, quello stabilimento causa alla cittadinanza, negazionisti perché continuano a negare il diritto alla salute perennemente compresso oltre ogni modo (così come affermato qualche giorno fa dal Presidente del TAR di Lecce) per favorire il profitto.

Alla richiesta di Ilva in AS va dato un secco rifiuto! Taranto è stanca e, per l’ennesima volta, ripetiamo che l’unico futuro per la città è la chiusura di quella fabbrica.