Ambiente

Arpa segnala le emissioni insostenibili di Acciaierie d’Italia

Sono bastate le operazioni di ripartenza dell’altoforno 4 dell’ex ilva di Taranto per fare alzare i valori delle emissioni di inquinanti e cancerogeni . È quanto emerge da una relazione di Arpa Puglia inviata nelle scorse ore al Comune di Taranto, all’ Asl ionica e soprattutto all’ Ispra, emissioni che pur restando nei limiti di legge possono avere effetti negativi sulla salute umana, a questo inoltre si aggiunge anche il dato fondamentale certificato proprio da Arpa Puglia, insieme ad Aress e Asl Taranto, che nella valutazione del Danno Sanitario per l’ex Ilva hanno confermato che in caso di una produzione annua di 6 milioni di tonnellate d’acciaio, anche con l’attuazione di tutte le misure previste dall’Aia, il rischio per la popolazione tarantina non è accettabile. Eppure nei giorni scorsi, Mario Draghi ha annunciato misure per sostenere l’ex Ilva chiamata a produrre più acciaio per sopperire alle carenze di prodotti dovute prima all’emergenza Covid e poi alla guerra in Ucraina.

Ma oltre il danno la beffa, infatti la città non potrà neanche confidare in una azione di salvaguardia della salute dei cittadini, come quella fatta dal Sindaco in carica nel Febbraio 2020, poiché l’attuale Commissario Prefettizio ha sempre affermato di non avere nessuna intenzione di entrare in conflitto con lo Stato, poiché chi auspica ciò “non conosce le regole della Democrazia”.