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Si torna in piazza il 22 maggio per la questione Ilva

Mentre il Governo sottrae milioni dalle bonifiche tirando a campare in una situazione indistricabile, attorno al siderurgico c’è aria di restaurazione. Da una parte le nuove intese fra Acciaierie d’Italia e Confindustria locale sembrano ritessere le antiche trame che hanno strozzato il territorio, dall’altro dichiarazioni di esponenti del Governo che cercano di derogare alla transizione ecologica e favorire l’aumento della produzione.

In tutto questo ci sono le pressioni per il dissequestro degli impianti che, per fortuna, dovrebbero incontrare il diniego della Corte d’Assise tarantina. Non a caso Ilva in A.S. (cioè lo Stato) e ArcelorMittal starebbero lavorando ad una deroga al contratto di cessione, proprio a causa del mancato dissequestro che costituiva una clausola fondamentale per la cessione dei rami d’azienda.

Dunque tira ancora cattiva aria (è proprio il caso di dirlo) sulla fabbrica della morte e dovremo profondere ancora sforzi notevoli per avere la giustizia sperata.

Per tutto questo domenica 22 maggio prossimo, alle ore 17, saremo in piazza Garibaldi anche noi alla manifestazione indetta dal Comitato cittadino per la Salute e l’Ambiente a Taranto, come sempre per difendere le ragioni del territorio e pretendere la chiusura del siderurgico, fonte di tutti i mali della città.

Invitiamo tutte e tutti ad esserci, a superare distinguo e divisioni, pressando la politica ad ogni livello e riportando il tema della riconversione al centro del dibattito locale e nazionale, dando la maggior forza possibile alle istanze comuni.