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TARANTO, L’ENNESIMA VITTIMA ANNUNCIATA? URSO, IL MINISTRO DELL’INACCETTABILE

La drammatica catena di incidenti all’ex-Ilva preoccupa sempre di più il Governo che, così, attraverso i suoi rappresentanti, mostra il vero lato di sé. Quello di persone incuranti del bene comune e così preoccupate dalla possibilità che il profitto non prevalga, da accusare la magistratura per irresponsabilità gestionali proprie e far passare per ‘normale’ ciò che normale non lo è affatto.

“Incidenti inevitabili”. Queste le ultime parole del Ministro Urso riguardo alla sicurezza sul lavoro in fabbrica e che non hanno ancora trovato alcuna rimostranza da parte dei sindacati. Inevitabile come la morte di un lavoratore? Inevitabile come la distruzione di un intero territorio? Inevitabile come l’avvelenamento di una generazione? No, l’unica cosa inevitabile è la loro incapacità di affrontare la realtà fallimentare di un salvataggio impossibile!
Non ci rassegniamo a questa narrazione tossica. Non accettiamo che la vita dei lavoratori sia un prezzo da pagare per la vostra idea di “sviluppo”. Non accettiamo che Taranto sia condannata all’eterna agonia.

Giustizia per Taranto non si fermerà. Continueremo a lottare, a denunciare, a chiedere conto. Ogni incidente, ogni malattia, ogni lacrima versata è un atto d’accusa contro un sistema che antepone il profitto alla vita.
E sì, Ministro Urso, crediamo fermamente che la chiusura di quel mostro d’acciaio sia possibile. Non è utopia, è una necessità. Una necessità per la salute dei tarantini, per la dignità dei lavoratori, per il futuro di un territorio che merita di rinascere.
La vostra “inevitabilità” è la nostra determinazione. Taranto non si arrende. E noi, con lei.