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Ex-Ilva: un cronoprogramma di inquinamento fino al 2039

Nella bozza dell’accordo di programma sull’ex Ilva non ci sono “scenari produttivi”, come si ostinano a chiamarli. Ci sono fasi obbligate, in sequenza, già pianificate fino al 2039. Un cronoprogramma vero e proprio per garantire 6 milioni di tonnellate di acciaio all’anno, senza interruzioni. Vediamo nel dettaglio cosa avrebbe in mente il ministro Urso per noi:

Nel cosiddetto “scenario 0”, previsto tra 2025 e 2026, si ipotizza addirittura la riattivazione di 3 altiforni, 4 batterie di forni a coke, impianti di agglomerazione e acciaierie a ossigeno.

Ma oggi, è bene ricordarlo, è attivo un solo altoforno. Dunque, il piano prevede non una riduzione, ma una ripartenza industriale completa, che porterà poi, solo gradualmente, alla sostituzione degli impianti col cosiddetto ciclo “decarbonizzato”.

Ecco la verità dietro quelli che chiamano “scenari”:

📍 2025–2026: ritorno alla produzione a pieno regime, con 3 altiforni e ciclo integrale, il più inquinante.

📍 2026–2030: si introduce un forno elettrico e un impianto DRI. Restano 2 altiforni in funzione.

📍 2030–2034: secondo forno elettrico e secondo DRI. Si spegne un altro altoforno.

📍 2034–2039: spegnimento dell’ultimo altoforno e funzionamento a 3 forni elettrici alimentati a gas.

Obiettivo finale? Produrre la stessa quantità di acciaio, ma passando dal carbone al gas. Nel frattempo:

1)Verrà installata nel porto di Taranto una nave rigassificatrice da 275 metri. Sarà collegata direttamente all’ex Ilva tramite un gasdotto di 9 km.

2)Nessuna compensazione territoriale: il gas usato per la “decarbonizzazione” non verrà rimborsato alla città.

3)Verranno “superati” i Wind Days, ma non nel senso di “risolti”: non ci sarà più obbligo di fermare le attività in caso di vento forte, solo generiche valutazioni “precauzionali”.

È questo il futuro che ci stanno imponendo: più acciaio, più gas, più infrastrutture fossili. Nessun taglio alla produzione. Nessuna alternativa reale. Nessuna bonifica. …e volete sapere la cosa più ridicola? A breve esporranno anche un bel piano di esuberi perché, state certi, arriveranno anche quelli come ciliegina sulla torta preparata da Adolfo Urso, con il benestare del governo Meloni.

E intanto si continua a giocare con le parole: “scenari”, “transizione”, “decarbonizzazione”, “green”. Ma noi, purtroppo per loro, sappiamo leggere tra le righe. E continueremo a denunciare ogni tentativo di mistificare la realtà. È il momento di unirsi e di pretendere tutto quello che ci è stato negato fino ad oggi: un futuro di seria “normalità”. Non chiediamo altro.