Avvelenare e curare: il vostro piano per Taranto
Presidente Michele Emiliano, davvero è questo il futuro che immagina per Taranto? Mentre il governo impone ricatti, lei, invece di opporsi, sembra solo cercare il modo di rendere accettabile l’inaccettabile. Dice che “tutti gli enti locali sono favorevoli all’accordo di programma”, che bisognerà solo “discutere sulla nave rigassificatrice” per garantirne la sicurezza. Ma ci rendiamo conto? Ci state vendendo l’idea che l’unico problema della nave rigassificatrice sia dove ormeggiarla, non se sia giusto piazzarla nel porto di una città già devastata.
Poi arriva la parte più grave: Lei propone di trasformare l’ospedale Santissima Annunziata in un IRCCS, un centro specializzato nelle malattie causate dall’inquinamento Ilva. In pratica: voi continuate a farci ammalare… ma almeno ci curate.
È questa la vostra idea di “compensazione”? Un ospedale per tumori e leucemie industriali al posto della bonifica, della chiusura della fabbrica e della riconversione del territorio. Intanto, dichiarate apertamente che non c’è alcun investitore e che la fabbrica potrebbe finire in deroga europea dentro la spesa militare. Una fabbrica di Stato che produce in perdita, giustificata col pretesto della “strategia nazionale”.
Presidente Emiliano, è troppo chiedere che Taranto non venga più trattata come un laboratorio di esperimenti tossici?? È troppo pretendere che, dopo sessant’anni di devastazione, si parli finalmente di riconversione vera e non di nuove ciminiere col bollino “green”? Noi diciamo, con forza, NO:
– No alla nave rigassificatrice, ovunque la vogliate ormeggiare.
– No a ospedali per curare malattie provocate da scelte politiche.
– No a piani industriali costruiti sulla pelle di chi ha già pagato abbastanza.
Presidente Emiliano, Taranto non ha bisogno di una “gestione civile della malattia”. Ha bisogno solo di Giustizia.
Mercoledì 2 luglio alle ore 19, Assemblea pubblica in Piazza Gandhi (accanto alla Prefettura), mezz’ora prima, alle 18:30, Conferenza stampa di Luciano Manna sui nuovi dati delle diossine.
Non mancate!