Processo “Ambiente svenduto”, partono le requisitorie dell’accusa. GxT è stata in presidio
E’ partita questa mattina la fase finale del processo “Ambiente svenduto” a carico di 47 imputati, fra persone fisiche e giuridiche. Il processo ambientale più grande della storia d’Italia che vede alla sbarra, fra gli altri, i Riva, l’ex presidente della Provincia Florido, l’ex presidente della regione Puglia Vendola, l’ex sindaco di Taranto Stefàno, il responsabile delle relazioni esterne Archinà, l’ex assessore regionale Fratoianni, l’ex direttore di Arpa Puglia Assennato e l’ex prefetto di Milano Ferrante in qualità di presidente dell’Ilva per il periodo considerato nelle indagini. Oltre mille le parti civili che vi hanno preso parte: un numero che rende bene l’importanza ambientale, ma anche storica e sociale di questo processo, secondo solo ai grandi processi per mafia.
I reati contestati sono associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale, all’avvelenamento di acque e sostanze alimentari, getto pericoloso di cose, omissione di cautele sui luoghi di lavoro, due omicidi colposi in relazione alla morte sul lavoro di due operai, concussione, abuso d’ufficio, falso ideologico e favoreggiamento.
Questa mattina c’eravamo anche noi, con una nostra delegazione, fuori alla Scuola Sottufficiali di Taranto, dove è stato spostato il dibattimento per consentire la presenza degli oltre duecento partecipanti, fra difesa, accusa e parti civili. C’eravamo per mantenere alto il livello di attenzione dell’opinione pubblica cittadina e per ribadire che è necessario si faccia giustizia nei confronti di un territorio che ha subito (e subisce ancora) un disastro ambientale e sanitario intollerabile.
Per raccontare ciò che è emerso in questi anni dalle evidenze di “Ambiente svenduto” ci è sufficiente riprendere alcune delle durissime parole pronunciate quest’oggi dal primo dei PM intervenuti, Buccoliero:
<<Un siderurgico gestito in maniera sciagurata e criminale.>>
<<che l’inquinamento Ilva di Taranto è stato devastante per l’ambiente la salute è noto dal 1995.>>
<<A Taranto anziché chiudere le fonti inquinanti, abbiamo chiuso la gente a casa.>>
La scuola Deledda del quartiere Tamburi viene definita come <<scuola della morte.>>
<<il gruppo Riva, nella sua gestione, non ha proceduto a sostanziali interventi di risanamento dell’industria che aveva acquistato. Anzi, la sfrutta al massimo della sua capacità produttiva […] ma altamente inquinante.>>
<<il gruppo Riva – che aveva acquistato l’Ilva dall’Iri nel 1995 – tanto è consapevole della situazione ambientale e dell’inquinamento che assume degli impegni che partono dal 1997 e arrivano sino al 2007. […] Atti d’intesa che prevedono interventi che però vengono riproposti ad ogni atto e che sono serviti a prendere in giro gli enti di controllo con cui sono stati stipulati.>>
<<Gli interventi servivano solo ad efficientare la produzione. […] Gli interventi partono dal 1995 e arrivano sino a dopo il sequestro. Dilazione che serviva ad abbattere i costi ma annullava ogni efficacia.>>
<<Chi doveva controllare controllare non ha controllato, o ha controllato male, o è stato ingannato dalla totale falsificazione dell’autocontrollo del laboratorio di analisi dell’Ilva.>>
<<Ci dicevano che gli inquinanti erano a norma quando invece c’erano sforamenti e tonnellate di polveri si abbattevano sulle case, entravano nelle camere da letto, nei cuscini dei bambini, che purtroppo non ci sono più perché si sono ammalati.>>
<<Che dirà ora la Corte d’Assise a quelle famiglie? che gli inquinanti erano nella norma? no. Questo processo deve invece costituire un punto di partenza e di speranza. Perché un impianto di quelle dimensioni suoni incompatibile con la salute della gente e dei lavoratori. Un punto di partenza perché altri capiscano cosa occorre fare a Taranto.>>
Purtroppo questo processo non potrà che certificare le responsabilità del passato, mentre per il futuro il territorio dovrà produrre ulteriori sforzi per raggiungere l’obiettivo di chiudere con la stagione degli inquinatori ed aprire nuove e sane pagine della storia della città.
Il processo conoscerà mercoledì 10 le richieste dell’accusa, mentre dal 1° marzo la parola passerà ai legali degli imputati. Le repliche sono fissate fino al 21 aprile e, se tutto procede con la speditezza che ha contraddistinto l’intero processo, Taranto potrà conoscerne gli esiti prima dell’estate.
E speriamo davvero che venga fatta giustizia per Taranto!
Qui video e interviste alla nostra delegazione presente
Rassegna Stampa: