Ambiente

Nuova denuncia ad Acciaierie d’Italia nell’anniversario della nascita del siderurgico

Il 9 luglio del 1960, veniva posata la prima pietra di quello che poi sarebbe diventato lo stabilimento siderurgico più grande d’Europa.

Per costruire il tubificio e tutti gli altri reparti, furono sdradicati migliaia di alberi d’ulivo, abbattute splendide e storiche masserie. Tutto a pochi passi dal quartiere Tamburi, tra Mar Piccolo e Mar Grande, ai confini di Crispiano, Statte e Massafra.

La scelta ricadde su Taranto in modo naturale. La vicinanza al mare, ovviamente, la presenza del porto, ma anche il fatto di avere già una città militar-industriale di 170mila abitanti sorta intorno alla base della Marina e all’Arsenale, attraversata da una violenta crisi occupazionale.

Taranto, negli anni sessanta, stava morendo economicamente. Si scelse e si pretese, a gran voce, lo stabilimento siderurgico che avrebbe portato ricchezza e tanti posti di lavoro…

Era il 1960.

Quella prima pietra fu posata con tanto entusiasmo ed orgoglio. Era un vanto per la città.

Non si sapeva ancora del dramma sanitario che lo stabilimento avrebbe comportato sulle vite dei cittadini di Taranto (o meglio, lo sapevano in pochissimi e nessuno di questi fu ascoltato, come dei piccoli Cassandra…).

A distanza di 62 anni, in occasione del “compleanno” dell’ex Italsider, poi ex Ilva, ArcelorMittal, oggi Acciaierie d’Italia, vogliamo farle un regalo, speriamo gradito: i nostri legali aggiorneranno la denuncia, già presentata in Procura a dicembre scorso, nei confronti di Acciaierie d’Italia!

Segue il comunicato che vi chiediamo di diffondere:

Sabato 9 luglio, dalle ore 10 alle ore 12, in piazza Immacolata, lato via d’aquino, ci sarà una raccolta firme per aggiornare la denuncia di dicembre 2021 dei cittadini di taranto nei confronti di acciaierie d’italia a causa delle emissioni dagli impianti.

Insieme a Luciano Manna e a tutte le associazioni e i cittadini che vorranno aderire!

Sottoscrizione disponibile anche online su tarantolibera.it a partire da domani alle 10.