Ambiente

Ex-Ilva: Arpa Puglia presenta le sue osservazioni all’AIA. Falle e omissioni sul piano ambientale

Arpa Puglia ha presentato al Ministero dell’Ambiente le proprie osservazioni sulla richiesta di rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale presentata da Acciaierie d’Italia.

Ricordiamo che la società ha avanzato richiesta di rinnovo dichiarando di non riuscire a ultimare le prescrizioni dell’AIA 2017 in scadenza ad agosto 2023.

A giudizio di Arpa mancano le valutazioni sanitarie relative allo scenario produttivo di 6 milioni di tonnellate all’anno dopo le opere effettuate (quelle precedenti furono considerate inaccettabili) ed anche per le 8 a cui si vorrebbe arrivare. In più l’azienda non ha indicato alcun intervento migliorativo finalizzato alla risoluzione delle problematiche o alla mitigazione e riduzione delle emissioni e nei documenti mancherebbero diversi allegati di pubblico interesse. Arpa fa inoltre presente gli attuali incrementi emissivi di benzene.

In particolare l’agenzia pugliese, nelle sue osservazioni fa presente che Acciaierie d’Italia:

  • Non ha indicato alcun intervento migliorativo sulle interruzioni dei nastri dovuti a incendi che, a loro volta, producono emissioni polverulente
  • Non ha indicato alcun intervento migliorativo per ridurre le emissioni durante la produzione di coke
  • Non ha indicato chiaramente cosa prevede di fare per le polveri dell’agglomerato
  • Riguardo alla richiesta di rifacimento di Afo 5 non ha indicato alcun uso alternativo al carbone
  • Non ha indicato alcun miglioramento impiantistico all’acciaieria e ai problema ad essa annessi (ad esempio slopping, malfunzionamenti dei sistemi di controllo e rigonfiamento della ghisa)

Acciaierie d’Italia ad aprile scorso ha sostenuto che «non sussistono i presupposti per la presentazione di una valutazione di impatto sanitario, in quanto si tratta di un adempimento che non è previsto dalla legge».