Ambiente

Ex-Ilva: ho visto lei che frega lui, che ammazza noi

Semi citando il testo di una nota canzone, secondo indiscrezioni, lo Stato Italiano intenderebbe immettere ancora fondi sullo stabilimento ex-Ilva per mano del Ministro Fitto (lui), mentre l’AD Morselli si impegnerebbe in modo che al momento risulta quanto mai vago sul cambio di marcia nella gestione operativa (lei) che non ci sarà.

In tutto questo, non cambierebbe assolutamente nulla per la salute e la tutela dei cittadini tarantini (noi), che continuano a dover convivere con un mostro in casa che produce inquinamento e che continua a tarpare le ali alla nostra comunità.

Magicamente il miliardo tolto dal PNRR per la decarbonizzazione (per la produzione del DRI), ricomparirebbe, raddoppiando, venendo attinto dai Fondi FSC, estorti dalla disponibilità delle regioni, come abbiamo denunciato già nei giorni scorsi.

Il 2026 è vicino e mentre il Governo Italiano snobba ancora Taranto togliendosi dal comitato organizzatore dei Giochi del Mediterraneo (un evento che può portare crescita alla città), continua a sperperare denaro pubblico sapendo che verranno anche rimosse, a livello europeo, le esenzioni per la produzione di CO2.

A conferma dello stallo generato da queste scelte, arrivano oggi le dimissioni del Presidente di A.d.I., Franco Bernabè, come a sottolineare che nemmeno lui crede in questo percorso, a maggior ragione che in passato si è speso per portare avanti la conversione a forni elettrici, non a caso messo in capo all’azienda DRI Italia.

Oggi, a margine dell’incontro convocato a Roma con i sindacati, se ne dovrebbe sapere di più ma, ancora una volta, Taranto e i tarantini non sembrano essere una priorità…

Chiediamo rispetto per la nostra comunità, e questa passa solo dalla chiusura di quel catorcio.