Ambiente

Appaltati i lavori per il dissalatore sul Tara: ignorate le obiezioni delle associazioni

Acquedotto Pugliese ha aggiudicato, per 81,8 milioni di euro, l’appalto per la realizzazione del dissalatore sulla sorgente del fiume Tara. La cordata che se l’è aggiudicato è guidata dalla Cisa di Massafra, già titolare di impianti per il trattamento dei rifiuti e di una discarica a Massafra, nonché capo gruppo della società che intende riaprire l’ex discarica ‘Vergine’ nei pressi di Lizzano. Nel consorzio aggiudicatario figurano anche la francese Suez, Edil Alta e Ecologica SpA.

Dunque Acquedotto Pugliese procede sulla sua strada in spregio a tutte le obiezioni prodotte dal territorio nell’ambito degli incontri tenuti in commissione ambiente del Comune, nella quale i contributi forniti dalle associazioni, fra le quali la nostra, sono stati ricchi e circostanziati. Nessuna risposta ai dubbi avanzati riguardo agli impatti energetici e ambientali dell’impianto che si prospetta come il più grande d’Europa e nessuna risposta circa l’inopportunità, etica e politica, di realizzare un dissalatore per aumentare le riserve idriche della regione, continuando a far raffreddare gli impianti di Acciaierie d’Italia con l’acqua potabile dello stesso Tara.

Confermiamo tutti i nostri dubbi sulla realizzazione di questo dissalatore sulla splendida area del fiume Tara, da anni violentata da scelte irresponsabili, e continuiamo a chiederne conto ai registi dell’operazione: Acquedotto Pugliese e Regione Puglia.

Qui le nostre osservazioni al progetto presentate ad aprile in commissione ambiente del Comune.