Ambiente

Per non dimenticare…

L’Ilva di Taranto è diventata un simbolo di tragedia e negligenza, un luogo dove le vite dei lavoratori sono messe in pericolo ogni giorno e dove la sicurezza sembra essere un lontano miraggio. La storia di Alessandro Morricella, una delle molte vittime innocenti dell’Ilva, ci costringe a confrontarci con una realtà crudele e spietata, in cui gli interessi economici vengono messi prima del valore sacro della vita umana.

In questi giorni si stanno svolgendo in tribunale le ultime udienze del processo in cui sono coinvolti sei dirigenti. Ieri e oggi la parola è passata alla difesa, per il 29 è atteso il verdetto. Morricella era un marito, un padre, un uomo che ha perso la vita a causa della negligenza e dell’indifferenza di chi avrebbe dovuto proteggerlo. Le sue ustioni mortali non sono state solo il risultato di un incidente, ma la diretta conseguenza di anni di malgoverno, di decisioni irresponsabili e di politiche aziendali strafottenti.

Dal sequestro degli impianti, poi sbloccati da uno dei decreti salva-Ilva, hanno perso la vita sul luogo di lavoro anche Claudio Marsella, Francesco Zaccaria, Ciro Moccia, Angelo Iodice, Cosimo Martucci e Giacomo Campo, segnando un triste elenco di vittime di una politica aziendale rivolta alla massimizzazione dei profitti.

Con rabbia sempre viva per queste morti di Stato, invitiamo a presenziare nelle aule di tribunale e nelle manifestazioni per onorare la loro memoria e sostenere tutti coloro che chiedono giustizia e vogliono che l’Ilva rimanga solo un monito per una società che non può permettersi di dimenticare il valore della vita umana.