martedรฌ, Settembre 16, 2025
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Da un esposto di GxT un nuovo procedimento penale a carico dell’ex-Ilva

La denuncia depositata da Giustizia per Taranto contro ArcelorMittal e Acciaierie dโ€™Italia a maggio del 2021 ha dato origine a un nuovo procedimento penale per inquinamento ambientale. Oltre a portare sotto processo i suoi presunti responsabili, si tratta di unโ€™azione quanto mai preziosa poichรฉ fa riferimento allโ€™inquinamento prodotto dal 2020 โ€œin poiโ€.
Prendendo le mosse dallโ€™inaudita nuvola di polvere che si alzรฒ sulla cittร  a seguito di una tromba dโ€™aria il 4 luglio 2020, essa dimostra chiaramente che non ci sono AIA, nรฉ coperture in grado di proteggere i tarantini dallโ€™inquinamento provocato dalla fabbrica.
A supporto di quanto da noi denunciato, depositammo immagini e video del quartiere Tamburi, nonchรฉ quelle dellโ€™abitazione di una famiglia residente al quartiere Tamburi, i cui componenti hanno firmato e fatta propria la denuncia, essendo, loro, certamente persone offese dal reato.
Le aree prossime al siderurgico, purtroppo, continuano ad essere inondate di polveri che riempiono i quartieri vicini allโ€™insediamento industriale, provenienti, certamente, dallo stabilimento, cosรฌ come ha confermato ARPA Puglia.
Un processo dovrร , ora, accertare le responsabilitร  personali per i fatti che abbiamo denunciato: a rispondere delle accuse sono Loris Pascucci, che ha guidato lโ€™impianto durante la gestione Arcelor Mittal, e di Vincenzo Dimastromatteo che ha preso il suo posto a partire dal 26 aprile 2021 per Acciaierie dโ€™Italia S.p.A.
I reati contestati dalla Procura della Repubblica, nella persona della Dott.ssa filomena Di Tursi, sono di โ€œgetto pericoloso di coseโ€ e โ€œinquinamento ambientaleโ€.
In un primo momento il Pubblico Ministero aveva chiesto l’archiviazione del procedimento ma, accogliendo la nostra opposizione, il Giudice per le Indagini Preliminari Gianna Martino ha indicato al Pubblico Ministero di svolgere le indagini da noi richieste.

Grande merito, per il risultato sino ad ora ottenuto, va al nostro Avvocato Leonardo La Porta, ai Magistrati che si sono occupati della vicenda, ed alla Polizia Giudiziaria per tutta lโ€™attivitร  svolta.
Continueremo ad agire con caparbietร , in ogni sede possibile, affinchรฉ venga ridata dignitร  e giustizia alla nostra cittร . Convinti, come siamo, che occorre salvare Taranto e i tarantini, e non, certamente, la fabbrica.

Qui l’articolo dedicato da La Gazzetta del Mezzogiorno, a firma di Francesco Casula