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RESOCONTO DELL’ASSEMBLEA PUBBLICA IN PIAZZETTA GANDHI

Assemblea partecipata e ricca di spunti, informazioni e proposte anche ieri, dove si sta dando corpo alla mobilitazione permanente contro i piani previsti per Acciaierie d’Italia.

Si è criticata l’intesa siglata fra Mimit ed enti locali il 12 agosto scorso.

Critiche di metodo e di merito: di metodo, in considerazione dell’atteggiamento del Sindaco che, dapprima aveva dato le dimissioni, poi aveva partecipato alla riunione del Mimit ottenendo che sull’accordo di programma si esprimesse il Consiglio comunale. Poi l’annullamento di quest’ultimo poiché si sarebbe respinta ogni ipotesi di firma e, infine, la partecipazione da remoto alla riunione con la firma dell’intesa che sappiamo.

Critiche di merito poiché non crediamo neanche un po’ nel percorso individuato: perché non è accettabile alcuna procrastinazione dell’attuale produzione mortifera, poiché non è prospettata alcuna reale liberazione dalle fonti fossili, né alcuna garanzia dal punto di vista sanitario e ambientale e, men che meno, da quello economico e occupazionale. Intesa che, fra l’altro, non ha ancora escluso l’insediamento di una nuova fabbrica di dri e della nave rigassificatrice. Dando peraltro per scontato che ci sarà un acquirente pronto a realizzare quanto previsto.

Tuttavia, nell’intesa si è finalmente accesa l’attenzione sugli esuberi cui si andrà incontro e, punto focale della questione, si è rinviato tutto al 15 settembre, quando scadrà il nuovo avviso del Governo per la cessione dei rami d’azienda di AdI e si dovrà prendere atto di un nuovo fallimento. In tal caso si dovrà porre grande attenzione sull’ipotesi che il Governo possa mettere mano ai fondi del riarmo europeo con l’alibi della strategicità del sito e dell’avviso andato deserto.

Sono dunque tre le piste da seguire: escludere l’insediamento della fabbrica DRI a Taranto (quella sì che è un’ipotesi concreta, poiché indipendente dalla vendita degli asset di AdI e già finanziata dallo Stato), ricorrere contro l’AIA come si sta facendo e attendere la scadenza dell’avviso che determinerà le scelte future.

Durante l’assemblea si è anche preso atto di un’importante notizia riguardo al mancato recepimento da parte dei ministeri competenti delle prescrizioni sanitarie inviate dal Sindaco alla Conferenza dei Servizi, cosa che rende ancora più pressante e ineludibile la necessità di un ricorso autonomo al TAR da parte del Comune di Taranto.

Ricorso all’AIA che intanto si sta portando avanti col pool di legali individuati e che si sta configurando, sempre di più, come il ricorso fatto dalla città per la città, con una straordinaria partecipazione unitaria di diverse realtà associative e che ha visto raccogliere fino ad oggi, solo sui canali di Giustizia per Taranto (presto avremo anche i dati di Peacelink):

226 donazioni, per un totale di 6.645 euro (4.270 tramite bonifici, 2.215 tramite Paypal e 160 in contanti).

Durante l’assemblea si è inoltre condivisa l’urgenza di dar vita a un percorso condiviso per la creazione di una nuova manifestazione in difesa della città, per pretendere che il cambiamento voluto sia preso finalmente in considerazione a tutti i livelli istituzionali.

Si sono registrate anche la presenza di amici venuti da Brindisi per manifestare la loro solidarietà alle battaglie tarantine e l’interessante spunto portato da un’architetta tarantina trapiantata in Francia riguardo ai vincoli paesaggistici che precluderebbero l’insediamento degli enormi impianti DRI che il Governo vorrebbe a Taranto, nonché il lavoro di squadra che un gruppo di esperte sta portando avanti con i protagonisti delle riconversioni di Bilbao e della Ruhr. Quest’ultimo tema ci ha dato lo spunto per un’iniziativa che metteremo in campo il 3 settembre al Mudit con la proiezione del docu-film “Exit – la via d’uscita” sul percorso di furoiscita dall’acciaio fatto in Germania e che accompagneremo con un dibattito sulla possibilità di replicarlo a Taranto. Per questo ringraziamo di cuore per la disponibilità del luogo l’associazione Mangrovie che ieri ha subito rilanciato la possibilità di farlo nella splendida cornice del Museo dei tarantini illustri, ex casa di Cesare Giulio Viola in via Plateja.

Non si arretra di un millimetro, resisteremo a oltranza, fino ad avere giustizia!