LA FAVOLA DELL’ACCIAIO GREEN
C’era una volta una città affacciata sul mare, chiamata Taranto, dove da decenni un enorme drago d’acciaio sputava fumo, veleno e malattie. Gli abitanti erano stanchi, ma ogni volta che chiedevano di sconfiggere il drago, arrivava un nuovo ministro con una nuova promessa.
Un giorno, da un paese lontano chiamato Melonandia, giunse il ministro Urso, che rassicurò tutti:
“State tranquilli! Abbiamo trovato un compratore da terre lontane, chiamato Baku Steel. Il drago sarà addomesticato!”
Gli abitanti si guardarono perplessi.
“Ma il drago non è stato appena messo sotto sequestro dopo l’ennesimo incendio?”, chiesero.
“Non importa”, rispose il ministro. “Il negoziato va benissimo, malgrado tutto!”
E così raccontò cosa serviva per concludere l’accordo:
Un accordo di programma tra tutti i regni del territorio… da scrivere in soli 20 giorni!
“E ricordate”, concluse il ministro con tono solenne,
“Che il drago sia di Stato o di un mercante straniero, serve sempre il gas! Nessuno può sconfiggerlo davvero!”
Gli abitanti, però, non erano più disposti a credere alle favole.
Sapevano che il drago non poteva essere addomesticato: andava abbattuto, e il terreno bonificato, perché lì potesse nascere qualcosa di nuovo e pulito.
Il gas, le promesse, gli accordi dell’ultimo minuto… erano solo modi per prendere tempo e continuare a nutrire il drago.
Il finale? Non è scritto.
Dipende da noi. Da quanto forte sapremo far sentire la nostra voce.
Perché questa non è una favola. È Taranto. E il tempo è adesso.
30 Maggio 2025
