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Assemblee pubbliche: percorso collettivo, azioni, proposte

Le assemblee pubbliche di piazzetta Gandhi stanno diventando sempre più un percorso collettivo di azione e proposta. Oltre ai consueti aggiornamenti sugli accadimenti della settimana, si sono decise molte cose e su altre ancora ci si continuerà a confrontare.

Nell’assemblea pubblica di ieri, infatti, si è deciso di tornare sotto palazzo di Città per chiedere al Sindaco di presentare ricorso al TAR contro l’AIA concessa irresponsabilmente dal Governo e per chiedere al Consiglio comunale tutto di rispedire al mittente, definitivamente e senza indugi, la proposta di insediamento a Taranto di una fabbrica di DRI, con nave rigassificatrice annessa. Sul tema hanno già espresso il loro diniego i consiglieri Contrario e Angolano presenti ieri in piazza, come lo avevano espresso in precedenti incontri anche i consiglieri Lenti e Di Bello.

L’appuntamento sotto alla casa comunale sarà martedì 16 settembre alle 19, derogando dal consueto mercoledì perché, sebbene si parli di un probabile rinvio, lunedì scadranno i termini del nuovo avviso per l’aggiudicazione degli asset di Acciaierie d’Italia e sarà importante analizzare insieme quanto emergerà.

Sulla possibile venuta a Taranto del Ministro Urso si intende chiedere udienza per rappresentare le ragioni della nostra opposizione ai programmi del Governo, pur consci del fatto che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, soprattutto se quelle orecchie sono tappate dalle ragioni del profitto.

Di straordinario coraggio e forza l’intervento di Luciano Carriero a difesa della mitilicoltura tarantina, autentica vocazione del territorio messa a rischio dalle imposizioni sull’industria pesante.

A proposito di queste si sono rintuzzate le pressioni del mondo imprenditoriale locale per avere nel porto la nave rigassificatrice giustificate da tesi non verificate riguardo alla sua sicurezza e alle opportunità occupazionali, che non si attesterebbero oltre le 35 unità a fronte della devastazione paesaggistica dell città e di forti rischi per l’ambiente e per la sicurezza. Intanto si è fatto presente che Peacelink e Giustizia per Taranto hanno chiesto alla Provincia se le garanzie fidejussorie del siderurgico siano sufficienti a bonificare le aree compromesse dalle sue attività e ricordato che a ottobre partirà il nuovo processo sull’inquinamento attuale prodotto da Acciaierie d’Italia.

Si è fatto un ulteriore punto sul ricorso al TAR e commentata la proiezione del docu-film Exit della settimana scorsa al Mudit, così come si è fatta presente la causa intentata da ArcelorMittal allo Stato italiano sull’ex-Ilva, che potrebbe costare l’ulteriore dispendio di fondi pubblici per la risoluzione del contenzioso e commentato il sesto rinvio dell’incontro fra Ministero del Lavoro e sindacati sulla nuova cassa integrazione per 4.000 lavoratori AdI. Nelle prossime assemblee ci si continuerà a confrontare su altre proposte emerse: dalla possibilità di creare un’interlocuzione coi lavoratori della fabbrica, a quella di fare sensibilizzazione nelle scuole, fino a provare a imbastire un confronto di merito con i sindacati.

Tanti gli argomenti e le analisi sviluppate e che, da qualunque parte le si legga, non fanno altro che confermare come la vera utopia sia il loro salvataggio e non il piano di riconversione che auspichiamo da sempre.