Ambiente

UE: «Illegittime le autorizzazioni ambientali al siderurgico di Taranto»

Quando il Paese delle Deroghe incontra il Paese delle Regole, quest’ultimo vince.

Accade in questi giorni che la Commissione europea nella memoria depositata alla Corte di Giustizia Ue che il prossimo 7 novembre discuterà la questione pregiudiziale sollevata dal Tribunale di Milano a proposito della Direttive Ue sulle emissioni industriali, affermi che «Quando la violazione presenta un “pericolo immediato” per la salute umana o minacci di provocare ripercussioni “serie ed immediate” sull’ambiente», la Direttiva «prevede che l’esercizio dell’installazione deve essere sospeso fino al ripristino della conformità».

In queste semplici e lineari parole, si racchiude quello che il nostro Stato continua ad ignorare (i danni alla popolazione tarantina) e ciò che invece al contrario l’UE vuole tutelare.

A dar man forte alla causa intentata dai Genitori Tarantini, si è affiancata l’Avvocatura della Regione Puglia, che sostiene questa posizione, rincarando la dose, parlando sella creazione di «una sorta di area di impunità per la proprietà e la gestione dello stabilimento».

Accompagniamo questo ulteriore tassello, con la nostra ennesima richiesta di chiusura della fabbrica per dare una svolta alla vita della nostra comunità.