Ambiente

Scippati 150 mln dalle bonifiche per dirottarli sulla produzione

È il giorno di San Cataldo ed il nostro Governo, come per Natale, ha deciso di fare un nuovo regalo alla città di Taranto.

Da Roma hanno stabilito, sulla pelle dei tarantini, di togliere alla comunità 150 milioni di euro destinati alle bonifiche, per dirottarli alla produzione e agli investimenti sugli impianti di Acciaierie d’Italia.

È un fatto di una gravità inaudita, soprattutto perché avviene dopo un precedente tentativo di “scippo” di questi fondi, avvenuto a dicembre e successivamente ripristinato a febbraio con il favore, solo pochi mesi fa, di gran parte delle forze politiche (nazionali e locali).

Sembrerebbe una barzelletta, se non fosse che non c’è davvero niente da ridere.

L’ennesimo sopruso, ai danni dei tarantini, si è consumato la scorsa notte nella commissione Finanze e Industria del Senato. A nulla è valso l’emendamento del movimento 5 stelle, con il primo firmatario, il senatore Mario Turco, per riportare la giusta collocazione dei fondi per le bonifiche di Taranto. L’ultimo voto, dove si è provato a ribaltare l’esito della proposta governativa, è risultato nullo, in quanto il risultato è stato di parità (14 voti a favore dal M5s, Pd e Leu, e 14 contrari da Forza Italia e Lega. Astenuta Fratelli di Italia).

Eppure ricordiamo benissimo i proclami del centro destra locale, solo pochi mesi fa, a febbraio, dopo l’abrogazione dell’articolo 21 del Milleproroghe, che dichiarava apertamente di avere i meriti di quella operazione… E oggi cosa dichiara il centro destra locale? Va bene così? Non si alzano scudi per Taranto!?

Nel “carrozzone dei migliori”, dove le allenze sono più che mai trasversali e legate alla sola logica del profitto e mai alla salvaguardia della salute, ci ritroviamo un centro destra che vota compatto per confermare l’imbarazzante decisione anti-Taranto, e ci ritroviamo un PD che, per bocca del Senatore Collina, ha votato per l’abrogazione del provvedimento, sapendo che non sarebbe comunque servito.

Continuiamo a ritrovarci sempre più soli in questa battaglia di giustizia, che vede aumentare le distanze tra la politica locale e quella nazionale, oltre che una distanza siderale con il volere e i diritti dei cittadini.

Dal canto nostro, non ci stancheremo mai di chiedere lo spegnimento degli impianti inquinanti e l’impiego dei fondi pubblici per le bonifiche del territorio!

Quei fondi non devono essere toccati e sicuramente non possono essere impiegati per aumentare la produzione di impianti criminali che causano malattie e morte!