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Chi va in bicicletta vive 2 anni in più e ne dimostra 8 in meno

da Sky Tg24 • 27 giugno 2023

È sostenibile, economica e fa bene alla salute. Ecco perché sempre più italiani sono tornati ad utilizzare la bicicletta, inventata nel 1819 e diffusa in Italia soprattutto dai primi anni del Novecento. Con tanti benefici, tra cui vivere più a lungo e dimostrare molti meno anni, come sottolineato dal presidente Fiab Alessandro Tursi.

Riscoperta probabilmente come conseguenza alla pandemia e ai tanti mesi chiusi in casa, la voglia di aria aperta e natura ha riportato gli italiani a tornare a muoversi in bicicletta, una buona abitudine che fa bene, oltre che all’ambiente, anche alla salute. Inventata nel 1819 e diffusa soprattutto dai primi del Novecento nella penisola, sempre più italiani scelgono la bicicletta soprattutto per le vacanze. Stando ai dati di Legambiente il cicloturismo occupa il 4% del totale nel 2022 ma, secondo Ipsos, solo il 10% la adotta come mezzo per andare a lavoro.

“Sicuramente c’è un boom del turismo attivo ed esperienziale. La crescita del cicloturismo può fare da apripista per l’attività quotidiana, molti hanno scoperto la bici iniziando a usarla la domenica. Il cambio può avvenire in vacanza dove si mettono in discussione le cattive abitudini“, spiega all’AGI Alessandro Tursi, presidente della Federazione italiana ambiente e bicicletta. “In Italia due spostamenti in auto su tre avvengono in città e sotto i tre chilometri, siamo tra i peggiori d’Europa – segnala Tursi -, e non vale più nemmeno la scusa che non siamo l’Olanda, che da noi non è tutta pianura: con la bici con la pedalata assistita si può fare tutto, anche in territorio collinare”. Ancora Tursi: “La bici è una soluzione climatica, urbanistica e per la sovranità energetica, ci permette di usare le risorse in modo più intelligente, non inquina, ci rende energeticamente più sicuri e fa risparmiare lo spazio pubblico. I nostri spazi urbani, bellissimi, sono ormai dei grandi parcheggi ad aria aperta e sbaglia chi pensa di sostituire 40 milioni di auto a combustione con 40 milioni di auto elettriche“. Uno strumento utile a combattere anche la sedentarietà: “Siamo ormai il paese europeo con maggior numero di bambini obesi, non a caso abbiamo un rapporto di 5 auto ogni bambino, ossia 40 milioni di auto e 8 milioni di bambini. L’80% di loro va a scuola in macchina, solo il 20% a piedi. In Germania è l’esatto opposto, in Giappone addirittura il 97%. Le buone abitudini si prendono da piccoli“.
Dati alla mano, riporta Tursi: “Una persona che si muove quotidianamente in bici ha un’età biologica di otto anni in meno e un’aspettativa di vita di due anni in più, quindi è anche utile per tamponare l’attuale squilibrio demografico”.
Sulle recenti tragedie, con i molti ciclisti investiti e uccisi per strada, Tursi sottolinea: “In Italia c’è una narrazione distorta, secondo la quale il problema è chi si sposta in bici. La bici è invece una soluzione al problema dell’incidentalità stradale, è acclarato che si muore di più sulle strade laddove si usa di meno”