Ambiente

La lista della spesa di Lucia Morselli

L’audizione di ieri alla commissione Industria del Senato è stata una nuova occasione per l’AD di Acciaierie d’Italia, Lucia Morselli, per presentare la sua lista della spesa al Governo.

Un’ulteriore, insopportabile, offesa alla nostra comunità, come se già non bastassero tutti i provvedimenti catastrofici previsti dall’ultimo decreto e le dichiarazioni fornite solo qualche giorno fa dalla stessa Morselli sugli obiettivi della fabbrica.

In particolare ha chiesto:

  • – di spostare a Roma la competenza per le questioni amministrative (quelle avanzate al TAR), e non solo quelle penali come previsto dal decreto;
  • – di escludere la possibilità, per la magistratura, di confiscare impianti strategici nazionali, dopo che il decreto lo ha già fatto per i sequestri (la sentenza di Ambiente svenduto, dopo il sequestro, ha infatti disposto sugli impianti dell’area a caldo anche la confisca)
  • – di consentire al Sindaco il ricorso a ordinanze contingibili e urgenti solo di concerto col Ministero dell’Ambiente.

Un’arroganza tale da pensare di poter calpestare le più elementari norme costituzionali, dalla separazione dei poteri, all’uguaglianza dei doveri di fronte alla legge, fino a quelle sulla giurisdizione delle cause.

Un affronto volto, chiaramente, a bypassare tutte le norme e fare di Acciaierie d’Italia una realtà completamente a sé stante, fuori da ogni dovere e responsabilità.

Taranto è nuovamente, e pesantemente, sotto attacco.

Il nostro augurio è che tutti possano sentirne la responsabilità e respingere al mittente scelte disastrose volte al mantenimento dello status quo.

I fondi per immaginare tutt’altro ci sono: si pretenda, tutti, che vengano usati per scrivere nuove pagine di storia lontano dai veleni che soffocano Taranto.